La cedolare secca sugli affitti è una modalità di tassazione dei canoni d’affitto alternativa a quella ordinaria che consiste nell’applicare al canone annuo di locazione un’imposta fissa, in sostituzione dell’Irpef e delle relative addizionali, dell’imposta di registro e dell’imposta di bollo.
Optando per la cedolare secca, il locatore rinuncia, per tutta la durata dell’opzione, a chiedere l’aggiornamento del canone, anche se previsto nel contratto.
Possono optare per il regime della cedolare secca solo le persone fisiche titolari del diritto di proprietà o di diritto reale di godimento sulle unità immobiliari locate (usufrutto, uso, abitazione) e solo per gli immobili che rientrano nelle categorie catastali da A1 a A11 (esclusa l’A10 – uffici o studi privati). L’opzione per il regime della cedolare secca può essere esercitata anche nel caso in cui vi siano due o più locatori, persone fisiche titolari del diritto di proprietà o di altro diritto reale di godimento sull’immobile e sulle relative pertinenze. In tali casi, l’opzione deve essere esercita distintamente da ciascun locatore.
L’opzione può essere esercitata in sede di registrazione del contratto di locazione ovvero, in caso di proroga o annualità successiva, entro il termine di versamento dell’imposta di registro.
C’è da sottolineare però che l’opzione per la cedolare secca non ha effetto se il locatore non comunica preventivamente al conduttore con lettera raccomandata la volontà di aderire al regime alternativo, rinunciando al tempo stesso alla facoltà di chiedere l’aggiornamento del canone a qualsiasi titolo.